Perché molto di quello che si riuscirà a fare dipende proprio dal metodo: le grandi idee e i piccoli progetti hanno valore e successo se fanno parte di un disegno, di un progetto. Tanto più questo disegno è conosciuto e condiviso, tanto meno si correrà il rischio di sbagliare o, peggio, di farsi dire cosa fare dalle lobbies locali.
L'abbiamo visto tante volte e non vogliamo che la prossima amministrazione ripeta lo stesso errore. Ecco i nostri punti fissi e i nostri impegni:
- Lavorare per includere, non per escludere, portando il dibattito e i confronti sul futuro della città, i progetti e le proposte fuori dalle stanze del Comune e dalle sedi dei partiti, nei comizi, nei mercati, nelle assemblee pubbliche, davanti alle scuole, soprattutto laddove i problemi nascono e si presentano. Condividendo valori e senza trasformare la discussione in un referendum pro-contro qualcosa o qualcuno, ascoltando i punti di vista di tutti e facendosi garanti della necessaria sintesi e decisionalità.
- Definire il quadro delle responsabilità in cui operano i rappresentanti istituzionali eletti, sindaco incluso. Ognuno risponde per quello che fa, per i provvedimenti che assume, per le scelte che compie. Questo a cominciare dalla massima trasparenza nella scelta degli assessori e dei rappresentanti negli enti di seconda nomina e nelle partecipate.
- Rispettare tutte le regole e le istituzioni, sviluppando in ciascuna le attività che sono previste dalle leggi. Si sta purtroppo affermando l'idea che per governare in modo efficace,, una volta costruito un progetto, si debba andare alla ricerca dei cavilli per scavalcare le leggi, così da realizzare ciò che diversamente sarebbe vietato. La nuova amministrazione realizzerà il programma amministrativo nel rispetto formale e sostanziale delle leggi vigenti. Se verificherà che alcune impediscono l'efficace azione amministrativa, si farà promotrice di un progetto di riforma da sottoporre alle forze politiche in Parlamento.
- Nella decisionalità, stabilire tempi certi di informazione intorno ai problemi, poi di discussione e di ascolto, infine di decisione. Fare bene e in fretta significa questo, non escludere i cittadini dalle scelte, mortificandone la volontà di partecipazione.
- Dare massima pubblicità a tutte le attività che impattano con la vita delle persone,a cominciare dagli strumenti urbanistici, dall’assegnazione di aree e spazi pubblici o asserviti all’uso pubblico. Nello stesso modo, incentivare la partecipazione all’attività istituzionale, utilizzando le nuove tecnologie per condividere con la popolazione discussioni e decisioni: trasmissione sul sito della diretta dei consigli comunali e delle sedute di commissioni di particolare rilievo, indire pubbliche consultazioni a carattere referendario sulle scelte strategiche per la città.
- Utilizzare il criterio del merito e della competenza per attribuire incarichi e per effettuare nomine, rendendo sempre conto delle ragioni delle scelte operate.