Grugliasco città universitaria.
La Grugliasco che abbiamo in mente è una città dinamica, libera e accogliente. La sua popolazione, sostanzialmente stabile, è ringiovanita dall’apporto dei giovani che frequentano l’Università (non solo le due pur importanti Facoltà finora insediate, tutte le facoltà scientifiche, come da accordo di Programma del 2001, ancora in vigore, ma mai attuato).
Nel corso degli ultimi quindici anni il progetto si è arenato, nulla è più accaduto, nonostante il fiume di parole e di annunci ai quali non è mai seguita alcuna azione pratica.
L'insediamento a Grugliasco ha perso progressivamente appeal perché è stata demolita l'idea che l'aveva reso forte e interessante.
Gli annunci ricorrenti dei sindaci che si sono succeduti non hanno ottenuto altro risultato che mettere ancora di più al centro l'inadeguatezza della classe politica locale a promuovere e gestire un processo di trasformazione urbana di questa portata.
Infatti, intorno al mondo studentesco, ai docenti, ai ricercatori, al personale che manda avanti una struttura così complessa, si dovrebbero sviluppare attività che hanno come scopo la valorizzazione dell’insediamento. Nell’ambito del commercio, della cultura (consumo e produzione), dello sviluppo dei servizi e dei lavori e mestieri collegati alla gestione dell’attività e all’ambiente di ricerca che lo caratterizza. L’alta presenza di studenti stranieri – almeno per la metà provenienti da paesi del Terzo Mondo – richiede anche lo sviluppo di attività di accoglienza, integrazione e di collegamento fra i corsi di studi, la vita a Grugliasco e la cooperazione internazionale avanzata, quella che trasferisce tecnologie e punta all’autonomizzazione, piuttosto che alla dipendenza.
Qualche numero desunto dallo studio che il Comune di Grugliasco effettuò per conto dell’università oramai oltre quindici anni fa: circa 8/10.000 studenti, oltre 4.000 persone fra docenti e ricercatori, oltre a un numero difficile da quantificare di ospiti, visiting professors, addetti di varia natura e di differenti mansioni.
Occorre rimettere mano a quel piano e far ripartire il progetto Polo Scientifico di Grugliasco, riannodando i fili di un discorso interrotto, mettendo sul piatto possibilità di recupero delle strutture dell'ex-OP in luogo di nuove costruzioni, di utili e importanti sinergie che potrebbero nascere con il mondo della produzione Hi Tech.
Una trasformazione non da poco per una città di circa 38.000 abitanti, molti dei quali in difficoltà lavorativa. Per brevità si richiama solo per titoli il peso di questo processo di trasformazione sul commercio cittadino, sui servizi e sulla domanda/offerta di cultura e innovazione. E’ noto, infatti, che sono proprio i segmenti di popolazione collegati alla produzione culturale, alla movimentazione, allo scambio, quelli che hanno una maggiore propensione alla spesa per questo genere di prodotti.
Occorre anche un deciso intervento sul mercato dell’affitto dove è necessario che il Comune si faccia intermediario fra la domanda studentesca e l’offerta locale, per garantire i proprietari dalle morosità e gli stessi studenti dalle pretese eccessive che si potrebbero verificare . E molto altro ancora, che un’amministrazione creativa e attenta può ricavare dal rapporto stretto con l’Università in tutte le sue componenti e con gli agenti organizzati dell’economia cittadina.
Grugliasco, ricerca e lavora
Per
integrare produzione e ricerca, l’amministrazione deve creare un
incubatore di impresa - da realizzare in uno dei tanti immobili industriali di corso Allamano, ora vuoti - che aiuti lo sviluppo dei brevetti, trasformando i risultati delle ricerche applicate in attività economiche ad alto contenuto tecnologico e dunque non delocalizzabili con facilità come accade con attività a basso contenuto specialistico. I fondi necessari sono reperibili partecipando ai bandi dell’UE per questo genere di attività e realizzando progetti comuni con l’Università, come già fu in passato per la
Città della Conciliazione, ora ridotta a un condominio semideserto di attività che nulla hanno a che fare con lo scopo per cui era nata la struttura.
Sposare ricerca e lavoro è particolarmente importante perché è intorno a questo connubio che si vanno oggi sviluppando servizi (quindi lavori) ad alto tasso di occupazione e che permettono la ricollocazione lavorativa anche di soggetti a bassa scolarità.
Grugliasco e Le Serre
In dieci anni il Complesso è passato da Centro culturale di rilievo internazionale a contenitore di eventi scollegati fra loro, sovente organizzati solamente a scopo di lucro e con scarso ritorno per la città, ospizio di associazioni e gruppi che hanno trasformato il Centro in “cosa loro”.
Manca del tutto un coinvolgimento dei cittadini perché manca un progetto di cultura, un’idea che sappia mettere al lavoro, insieme, cittadini di tutte le età e gli orientamenti culturali per fare delle Serre il cuore pulsante di una città in trasformazione.
Il Parco Culturale Le Serre debuttò con rassegne del nuovo circo quando ancora non se ne occupava nessuno, con un simposio di scultura che ha richiamato scultori da tutto il mondo, con mostre fotografiche autoprodotte e poi esportate anche in spazi espositivi prestigiosi. Per qualche anno Le Serre sono state un riferimento anche per il metodo che seguiva la sua gestione: ricerca dell’innovazione, capacità di investire sul futuro, competizione nelle nuove tendenze, investimento sui giovani artisti.
Oggi la
Nave è di nuovo utilizzabile dopo un lungo periodo di inagibilità causato dal crollo del controsoffitto appena costruito, al centro del vasto parco è stato impiantato un tendone che ha trasformato l’eleganza del complesso in una dichiarazione di incuria e di sciatteria che fa male, per il danaro speso e per i cittadini che stanno fuori da un complesso che è loro e che non riescono a fruirne, se non in minima misura. Lo stesso tendone - chiamato TLS,
Teatro Le Serre - è stato in pratica acquistato due volte dal Comune con uno sperpero incredibile di soldi pubblici.
Anche
Villa Boriglione - villa del ‘700, che è anche stata residenza del Console d’Egitto, presso lo Stato Sabaudo – rappresenta un modello negativo di utilizzo privatistico di strutture pubbliche, quando potrebbe diventare il vero centro del complesso culturale.
La
Nave ha una vocazione prioritaria, quella di essere adibito alle esposizioni d’Arte, dedicate ai giovani artisti emergenti, agli studenti delle scuole professionali d’Arte, come le Accademie, o i Licei Artistici e gli Istituti d’Arte, magari in collaborazione con il Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli. Fondamentale la prospettiva internazionale, per aprire una finestra locale sull’arte nuova del mondo. Occorre ricostruire daccapo un progetto che valorizzi il complesso, richiami nuovamente i cittadini, grugliaschesi e non, a frequentare le strutture e a fruire di servizi che diano il senso e il segno di una città all’avanguardia.
A elezioni concluse, si provvederà a nominare un nuovo consiglio di amministrazione della società di gestione - che verrà spogliata delle tante funzioni spurie di cui l'amministrazione l'ha caricata e che l'ha vista salire alla ribalta delle cronache come esempio di amministrazione poco trasparente -
con il compito prioritario di richiamare le migliori menti e conoscenze nel campo dell’arte e dell’intrattenimento per costruire con loro un progetto da diffondere fra i giovani e i cittadini di Grugliasco. Due mesi di discussione che mettano in luce le aspettative e le aspirazioni, un altro mese per il progetto e poi una partenza verso il rilancio di un complesso che rappresenta la vera ricchezza della città.
Grugliasco e la salute
Sono maturi i tempi perché l’amministrazione futura lavori alla realizzazione di un
Centro Cure Primarie, con poliambulatori e laboratori di analisi “generaliste” che migliorino l’offerta di prestazioni sanitarie di base e incentivino l’efficienza, liberando risorse pubbliche oggi bloccate e assorbite da impegni di scarsa qualificazione. Le esperienze di sanità di base privata e convenzionata a basso costo già attive nel nostro paese, che offrono prestazioni di base a un costo di poco superiore al ticket, dimostrano che c’è spazio per imprenditorialità e investimenti utili a migliorare le condizioni di accesso ai servizi sanitari da parte di tutta la popolazione.
Di nuovo, l’area di C.so Allamano potrebbe essere una buona sede per la posizione baricentrica all’interno dell’ASL TO3 di cui Grugliasco fa parte.
Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria di base, sarà cura del sindaco - così come prevede la legge - monitorare i comportamenti edei medici di base, in forma di orari, accessibilità, comportamenti e servizio offerto.
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