Lo sviluppo della qualità urbana si coniuga con la ricerca del nesso fra l’ambiente, il paesaggio, le relazioni delle persone con l’ambiente in cui vivono e fra di loro. Un’amministrazione accorta tratta questi aspetti come interdipendenti fra loro, perché tutti fattori di promozione del benessere individuale e della qualità complessiva della vita della città.
La qualità del territorio.
Il territorio di Grugliasco è stato devastato da ben 24 varianti urbanistiche, testimonianza di una politica troppo vicina ai costruttori e poco attenta allo sviluppo armonico del tessuto urbano. Il bastione - una barriera verde costruita con il terreno di riporto derivante dalle residenze del Borgo, percorsa da una passeggiata pedonale attrezzata -, che doveva servire a delimitare nettamente l’area urbana dalla zona agricola e industriale, oggi appare come una barriera incomprensibile, visto che le costruzioni si affastellano da una parte e dall’altra della barriera senza che se ne colgano più le ragioni architettoniche della sua realizzazione. Mentre si dava corso al Piano regolatore del 2000, se ne variavano in modo considerevole proprio le parti più qualificanti, così da ottenere il pasticcio odierno.
La nuova amministrazione varerà subito una moratoria delle costruzioni su aree libere per preservare il poco che si è salvato. Nel mentre si metterà mano a un nuovo Piano regolatore che blocchi per i prossimi anni il consumo di suolo, incentivando il recupero delle aree già compromesse e la rinaturalizzazione di quelle possibili. Dobbiamo conservare quel poco di naturale che è rimasto intorno a noi perché ne siamo parte integrante: Grugliasco ha ancora un importante mosaico di aree naturali e seminaturali che ospitano una ricca biodiversità animale e vegetale, ormai scomparsa dalle aree limitrofe fortemente antropizzate.
I giardini delle residenze storiche e i grandi parchi urbani devono essere connessi ai giardinetti di periferia e al tessuto agricolo così da sviluppare una rete ecologica, patrimonio di tutti, all’interno della quale costruire itinerari pedonabili e ciclabili e garantire la sopravvivenza della fauna selvatica. Il progetto del Parco urbano deve essere ripreso e realizzato, anche con la collaborazione delle facoltà universitarie presenti sul nostro territorio, svincolandolo dalla logica delle compensazioni dell'inceneritore.
Affinché la rete sia efficace è necessario che venga costruita e condivisa con i Comuni limitrofi: per questo si attiverà (senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione) una “Consulta del verde” a cui parteciperanno i Comuni di Collegno, Rivoli, Torino e le Associazioni di tutela ambientale che operano sul territorio. Sulle proprietà comunali si provvederà a realizzare nuove aree verdi, incentivando la piantumazione di alberi e intervenendo sulle aree sopravvissute alla speculazione con vincoli e interventi che prefigurino un’inversione di tendenza, verso la riforestazione.
In tutto questo, un’amministrazione efficiente e attenta non dimentica che Grugliasco è una: anche se il territorio è sparso e separato da ferrovia, ampi corsi ecc… i cittadini che vivono nelle borgate devono essere trattati tutti gli altri. Le risorse vanno distribuite equamente in tutto il territorio, attivando meccanismi di decentramento intelligente: non è lasciando zone della città abbandonate, senza cura, senza sicurezza, senza manutenzione, che si fa l’interesse di Grugliasco.
La qualità delle strutture.
La manutenzione del territorio: verde, marciapiedi, asfalti, giardini, raccolta rifiuti e i servizi che, in genere, si occupano delle cose di tutti, determinano in larga parte la qualità della vita in città. Un ambiente sciatto, poco sicuro, minaccioso, trasandato e non curato trasmette l’idea di una città non governata, non amata da chi l’amministra e meno ancora dai suoi cittadini. L’amministrazione dovrà rimettere in piedi un servizio di manutenzione del territorio che cominci con l’ascolto delle segnalazioni e continui con l’intervento mirato, per arrivare alla formazione di un piano generale di manutenzione partecipato cin i cittadini che desiderano dire la loro e capire le ragioni e i criteri delle scelte operate. In ogni caso dovranno essere realizzati i marciapiedi mancanti e dovrà essere varato un piano delle asfaltature delle strade. Analogamente la città verrà coinvolta nella cura e nella manutenzione spicciola con la formazione di un piano di posa di cestini-rifiuti (merce oramai quasi del tutto assente) e di bisogni per gli sfalci e le potature, oltre all’allestimento di aree attrezzate per i cani.
L’importanza dell’attività sportiva è crescente per effetto della sedentarizzazione della popolazione e dell’invecchiamento generale. Occorre costruire una Grugliasco 'città dello sport' piuttosto che l’ennesima 'cittadella dello sport' indistinta che andrebbe e sovrapporsi ad analoghe strutture di altri comuni limitrofi.
Un programma di sport per la città rende necessario coinvolgere le numerose società sportive presenti nel territorio per poter far avvicinare i cittadini alla cultura sportiva e liberare i soggetti proponenti dalla logica clientelare dei rapporti con l’amministrazione comunale..
La qualità delle relazioni.
I servizi sociali, quelli culturali e, in genere, tutte le manifestazioni che mettono in gioco persone e gruppi che si associano per fare qualcosa per Grugliasco, debbono essere al centro delle attenzioni di chi governa la città. Gratitudine e sostegno alle numerose associazioni che lavorano e lavoreranno per migliorare la nostra città, ai cittadini che si prendono cura dei loro simili, a quelli che hanno scoperto la bellezza dall’altruismo.
Non controllo politico o gestione clientelare dei rapporti, magari finalizzandoli al sostegno elettorale, ma massima libertà nell’operare con l’unico vincolo del raccordo e della cooperazione don le altre realtà associative locali.
In questi anni Grugliasco si è impoverita molto dal punto di vista delle associazioni, è venuta a mancare la passione, insieme alla libertà di fare. Occorre liberare le energie e la voglia di fare di tanta parte dei nostri concittadini, promuovendo il libero associazionismo e combattendo tutte le incrostazioni delle associazioni politicizzate che fanno sovente da tappo alla libera partecipazione, impoverendo la città. Questo a cominciare dalla
trasparenza sui contributi e sui sostegni: l'amministrazione comunale deve rendere limpida ogni erogazione e consentire a tutte le associazioni di proporre e ottenere, con meccanismi di valutazione dei progetti che diano a tutti la certezza della ricerca della massima qualità.
Gli altri animali…
Aumenta costantemente la presenza degli animali domestici e in particolar modo di gatti e cani. Oramai è normale , specie per le persone sole, tenere in casa un animale da compagnia. L’amministrazione, in collaborazione con le associazioni animaliste della città e con la Facoltà di medicina Veterinaria, si farà promotrice di iniziative volte a migliorare la convivenza delle due dimensioni, quella umana e quella animale: riduzione del randagismo da abbandono, campagne per la sterilizzazione gratuita delle colonie feline e degli animali domestici in genere, formazione di una squadra che monitori la situazione relativamente alle segnalazioni di maltrattamenti. Onde alleviare la pressione che grava sul Cascinotto, struttura oramai enorme e di difficile gestione, la nuova amministrazione si farà cura di valutare l’eventualità di concedere piccole aree per rifugi animali.
La qualità dei servizi.
Obiettivo prioritario della nuova Amministrazione sarà ridurre gli sprechi di ogni genere: in un periodo critico come quello che stiamo attraversando non possiamo permettere che esistano. Si elaboreranno opportune strategie per riutilizzare il cibo avanzato nelle mense e negli esercizi commerciali, anche per insegnare ai nostri figli il valore del denaro, il rispetto per gli altri e la solidarietà. Analogamente la nuova amministrazione rimetterà mano alla rete dei servizi alla persona, per ribadire la centralità di chi sta peggio, sia in termini geografici (chi sta peggio non deve essere emarginato nello spazio) che nell’interesse generale del Comune (migliorare le condizioni di chi sta peggio, migliora lao stato di tutti i cittadini). Una profonda revisione dei servizi offerti dal CISAP potrebbe liberare risorse per cominciare a costruire modelli di
welfare generativo che sperimentino le forme più innovative di sostegno alle persone in difficoltà e di raccordo fra le generazioni.
La qualità della cultura.
In stretta relazione con il
Polo Culturale delle Serre, si operarà per una celere riapertura del Teatro Perempruner che dovrà tornare a trovare una collocazione centrale nell’offerta culturale della città. Le rassegne, la scuola di teatro, i dibattito e le iniziative di sensibilizzazione ai temi della civiltà, della legalità, dell’impegno civile dovranno tornare a essere centrali nelle politiche culturali dell’amministrazione e il Teatro - nella sua piana autonomia - dovrà esserne il contenitore e il più attento interprete.
Gestire cultura in una piccola città è arduo poiché le risorse (ancor più oggi) sono limitate, la richiesta culturale è contraddittoria (tra chi preferisce rivolgersi a centri culturali più importanti, e chi non manifesta interessi culturali), l'offerta culturale è vista con pregiudizio sfavorevole (ovvero se fanno qualcosa a Grugliasco sarà meno interessante di un'analoga proposta in centro a Torino) ed è molto difficile attirare fruitori che non siano del territorio.
Infatti, sovente, la gestione culturale di un piccolo centro riproduce in minore quanto una grande città fa in maggiore, perdendo a priori una partita in cui mai potrà competere; il terreno culturale di una piccola città diventa spesso il parcheggio di chi non ce l'ha fatta in una grande città, ma conserva "santi in paradiso" che riescono a piazzarlo; ne risulta una certa qual confusione nelle proposte, confusione per altro riscontrabile anche a livelli (considerati) più alti.
L'unica chance nel proporre cultura quando non si hanno mezzi, risorse e grossi numeri (di fruitori) è quella di caratterizzarsi, di specializzarsi.
Per svariati motivi (la presenza dell'Università, ragioni economiche, offrire finalmente possibilità concrete a chi non ne ha, freschezza sinaptica, e, perché no, bellezza) la specializzazione più indicata nella proposta culturale di Grugliasco dovrebbe essere la gioventù, ovvero dare possibilità, visibilità, risorse (indirette, quindi non onerose per il Comune) ai giovani. Nel dettaglio l'obbiettivo è offrire spazi per realizzare processi ed esperienze che permettano di formarsi sul campo e non semplicemente spazi vetrina dove mostrarsi. È fondamentale difendere l'identità culturale del fare, dello sperimentare.
Le nostre proposte sono:
1.
Offrire residenze a compagnie giovani (teatro, performance, danza) con il vincolo di proporre a Grugliasco uno spettacolo o una fase del lavoro creato nella residenza, anche in collegamento con compagnie estere.
2.
Offrire spazi per atelier a giovani artisti provenienti dall'Accademia di Belle Arti. Anche in questo caso il ritorno per il Comune è la creazione di un'esposizione con i lavori maturati nella permanenza all'atelier. Anche in questo caso si possono cercare collaborazioni con analoghi progetti (per esempio la Bevilacqua La Masa di Venezia, oppure utilizzare gli Istituti italiani di cultura all'estero) e proporre gli artisti meritevoli per collettive e/o gallerie. Anche in questo caso è fondamentale la selezione e la possibilità di crescita degli artisti.
3.
Per quanto riguarda il cinema, il video e il documentario (in realtà sarebbe l'ambito artistico culturale più pertinente nelle Serre, ma ahimè è anche il campo che richiede più fondi e investimenti) si può pensare di collaborare con alcune associazioni che si occupano di documentari per realizzare una rassegna (che in futuro possa diventare un festival specifico, privilegiando sempre la gioventù). La scelta del documentario è relativa innanzitutto alla vocazione della nostra Regione e, in subordine, al fatto che il documentario ha in Italia un ruolo marginale e grandi possibilità di espansione (nel caso se ne determinino i presupposti). Si può pensare anche una collaborazione specifica con il Film Commission.
4.
Un'altra possibilità in proiezione è la possibilità di trasferire Documentary in Europe a Grugliasco. Documentary è l'unico forum/mercato italiano sul documentario. Quest'anno dopo 15 anni non si farà per mancanza di fondi. Normalmente veniva ospitato a Bardonecchia. Si potrebbe pensare di rilanciarlo nel 2013 a Grugliasco, offrendo spazi, location, alloggi. Il ritorno per la città sarebbe interessante sia a livello economico, sia a livello di immagine (vengono operatori e professionisti da tutta Europa.
5.
Creare una serie di appuntamenti/conferenze/dibattiti (preferibilmente con scelta tematica annuale) organizzati insieme ad associazioni che abbiano voglia di farsi carico del peso organizzativo. Le associazioni (anche in questo caso la selezione deve essere molto attenta) dovrebbero essere di tre tipologie: giovani (tanto per cambiare), stranieri (se l'Università viene rilanciata ce ne sarà sempre più), anziani. L'obiettivo è di ospitare personalità di rilievo gratuitamente (escluso ovviamente il vitto e l'alloggio, ed eventualmente il viaggio). Non è impresa impossibile, basta avere convinzione e selezionare le persone giuste. Avere tre punti di vista (scelta “giovane”, “straniera”, “anziana”) può essere molto stimolante.
In generale (naturalmente il processo è lento e necessita di impegno costante ed idee agili
l'obiettivo è di far diventare Grugliasco un luogo culturale dove si viene volentieri perché si incrociano diverse realtà, ci sono proposte stimolanti e si può lavorare bene. Questo vale sia per gli artisti, gli operatori culturali, gli ospiti che per i fruitori. Esistono spazi a cui si concede (perché se l'è guadagnata naturalmente) fiducia cieca e si va praticamente a priori. Grugliasco deve diventare uno spazio così: i giovani, gli universitari, la cittadinanza dovrà dire: “cosa c'è stasera a Grugliasco?”.
In stretto collegamento con l’offerta culturale, si colloca la volontà di sperimentare forme di turismo a basso impatto ambientale, migliorando l’offerta di ospitalità diffusa (hotel, B&B, agriturismi).
Grugliasco deve entrare stabilmente nei circuiti turistici del torinese, come Rivoli e Venaria (con Castello e Reggia, ma anche con i circuiti del turismo ciclabile della zona..) uscendo dall’isolamento di oggi.
Commercio al dettaglio e artigianato locale.
La rete del commercio al dettaglio è un tassello della qualità dei servizi sul territorio e delle relazioni nella collettività. La presenza di piccoli esercizi commerciali che garantiscano sotto casa la risposta ai bisogni dei cittadini contribuisce a creare relazioni e ad uscire dall’anonimato e dall’isolamento. Una rete di negozi porta a marciapiedi più frequentati e strade più sicure. Aumenta l’autonomia degli anziani e dei bambini. La prossima amministrazione dovrà lavorare con i commercianti e con le loro associazioni per promuovere iniziative che rivitalizzino il commercio al dettaglio, non solo nel centro, ma anche nelle borgate.
L’amministrazione deve altresì studiare modi di promozione e rivalutazione dell’artigianato locale, favorendo la costruzione di punti vendita consortili per agevolare i produttori, con controllo per l’accessibilità dei prezzi. Fondamentale il coinvolgimento dell’artigianato locale nelle opere di piccola manutenzione della città, studiando forma di collaborazione che – nel rispetto delle leggi in materia di appalti pubblici – agevolino la formazione di società e di impiego delle risorse locali.
In questo quadro, particolare attenzione va posta ai mercati di Grugliasco, a cominciare da quello principale del sabato. Questo ampliando l’offerta (ad esempio un mercato preserale) e aumentando i controlli sulle merci e sui prezzi.
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